Credits

image002“…La pittura si approfondisce talvolta su strade inconsuete e come la realizzazione di un sogno, quando l’impegno concreto alla vita è stato realizzato. Anzi, diventa una nuova vita che stimola entusiasmo, emozioni e prospettive nuove. Enio Lonardoni vive questa nuova epifania  all’Accademia  di Belle Arti di Verona; frequenta corsi liberi nei quali il latente sentimento per l’arte trova una possibilità di realizzazione e di crescita. L’esperienza  dell’arte  è  talvolta  un  periodo  particolare  nella  vita di un uomo; pensiamo a Gauguin o a Rosseau che  intrapresero questa avventura dopo un pensionamento o l’interruzione di un rapporto di lavoro. L’arte esprime  così  il suo  potere  vivifico e di  trasformazione, permettendo agli uomini che la intraprendono, un apertura verso sconosciuti mondi della sensibilità e della poesia. Alleggerisce gli animi dal peso dell’esperienza, dalla sua ripetizione  e  nella  scoperta,  si  recupera  una  nuova giovinezza dell’esistenza. Enio Lonardoni  sfida  l’immagine  utilizzando  la  spatola come strumento che permette  una scomposizione della materia nell’immediato.  La visione si fa in questo  caso  poetica  e cerca, nell’evanescente incompiutezza della forma,  una  diversa  percezione  della  luce.  La spatola fende il colore e lo obbliga ad una ricomposizione percettiva che si nutre di emozioni. Stimolato da opere impressioniste, Lonardoni introduce nella percezione di luoghi  consueti  della  città,  l’elemento  di  precarietà  dell’istante  noto  a questi artisti. Verona  con i  suoi “magici punti di vista” diventa il soggetto di maggiore interesse che permette di cogliere gli innumerevoli attimi di questa città.”

Aprile 2006

NADIA   MELOTTI


Enio Lonardoni riapre il magnifico libro dell’impressionismo rinverdendone i fasti, e con le sue grandi potenzialità cromatiche, ne esalta in campo paesaggistico le suggestioni.

La sua è una poetica irruente ed immediata che conduce per mano l’osservatore ad assaporare tutto il fascino selvaggio dei suoi boschi, ma anche di tanti alberi solitari dalla ruvida scorza e dai rami protesi verso l’azzurro, come a ricercare un’area di libertà.

Ed ancora scorci incantati di rustici vigneti che si specchiano quasi timidamente nell’acqua profonda e cupa dei canali, come pure le preziose visioni di antiche chiese e di ponti vetusti, mentre dal tutto traspare in modo elegiaco l’amore dell’artista per la sua terra d’origine, e la pacata nostalgia per scenari e paesaggi che una civiltà convulsa tende ad aggredire.

Colore ed ancora colore, steso con oculata matericità e che induce una musicalità articolata ed intensa talora struggente evocante i tanti misteri silvestri. E tanta luce spesso appannata dalla bruna mattutina che il vento prontamente disperde.

Il genere figurativo di Lonardoni, pure riproducendo la realtà con tecnica perfetta, riesce sempre a suggerire quel tanto di indefinito romantico che orienta il pensiero verso mete più alte. Ne siano d’esempio i suoi ulivi tormentati dal vento, i cui rami diventano i simboli della lotta eterna fra le forze della natura e le suggestioni della mente umana sempre orientata verso il surreale.

 Luglio 2010

Ottavio Borghi


“…La pittura del Lonardoni è una pittura spontanea, fresca, immediata con tonalità calde e luminose che esprime piacevoli sensazioni cromatiche. Il colore prevale  sul  disegna  ed  il  colore e la luce conferiscono  sostanza alla sua pittura. Di propensione maggiormente paesaggistica il Lonardoni riesce ad estrarre anche da scorci all’apparenza insignificanti angoli luminosi di apprezzabile liricità  che  dimostrano  una  innata  vena  artistica  e  la maturità raggiunta nell’accostamento dei colori e nella scelta prospettica delle sue opere…”

GIAMPAOLO   BRUSSOLO


Un sentito elogio a Enio per il suo amore per la natura e per il suo colore sincero”

GINO  ZORZI  da  MEZZANE

” Si è recente conclusa, alla Sala Civica al Porto Vecchio di Lazise, la mostra di Enio Lonardoni con esposizione di oli su tela in stile impressionistico, accurati e luminosi.

L’artista predilige dipingere gli alberi che danno sempre un senso di maestosità e di protezione. Imponenti come colonne i “Faggi della Lessinia”  con corteccia bianca e ruvida picchiettata di giallo. Accoglienti gli ulivi con il tronco spaccato e i rami aperti in un abbraccio. Mentre l “Albero lungo il fiume” si lascia ricoprire d’edera, e la “Quiete lungo il fiume”  gode delle sue foglie d’oro e rimira le radici che fuoriescono dal terreno come dita umane.

Sembra andare nel vento la serie dedicata alle vele sul Garda con triangoli di vari colori e l’acqua fatta a scaglie. Le imbarcazioni sono lievi e sospese nell’azzurrità. Alcuni dipinti riproducono vedute di Verona come per “Piazza Erbe” e  “Torre dei Lamberti”, ripresa in diagonale.”

L”ARENA dell’ 8 luglio 2017     Vera Meneguzzo  

Enio Lonardoni reopens the magnificent chapter of Impressionism, rekindling its memorable  events, and his fine commandof colours comes to the fore in his suggestive landscapes.

His is an immediate and boisterous poetic theory which takes the observer by the hand, leading him to experience not only the unrefined fascination of his woods, but also the many solitary trees from their rough bark to their long branches stretching upwards to a blue sky as if in search of space to be free.

Then, also, enchanting glimpses of rustic vineyards which reflect, almost timidly, in the dark, deep waters of the canals, notto mention the precious views of old churches and ancient bridges.

In all of this transpires the artist’s elegiac love for his homeland and the calm nostalgia for scenes and landscapes which a violent society tends to attack.

There is colour and still more colour, laid on the canvas as if it were material, inducing an articulated and intense musicality, at times yearning in tone, thus evoking a multitude of wild mysteries.

There is also much light, often dimmed by the morning mist that the wind will soon disperse.

Even though Lonardoni’s figurative style reproduces reality by way of a perfect technique, he always manages to allude to the Romantic lack of definition which orients the mind to higher, more noble thoughts. Examples of this are his olive trees tormented by the wind, their branches symbolising the eternal struggle between the forces of nature and the wanderings of the human mind, forever oriented towards the surreal.

 July, 2010                   Ottavio Borghi

 

At times it really is possible to deepen one’s knowledge of painting through unusual channels and also to realize one’s dreamsonce the practical commitments of life have been met. Indeed, painting can transform one’s existence, stimulating emotions, enthusiasm and perspectives. Enio Lonardoni is currently living this epiphany at the Accademia di Belle Arti in Verona.

He is attending courses which are drawing out and nurturing a latent artistic talent. In effect, the manifestation of such a talent sometimes coincides with a particular moment in the life of a person; take, for example, Gauguin or Rousseau who embarked on this adventure, one after retiring, the other after resigning from his job. As such, art reveals its powers of vitality and transformation, allowing those who take it up to enter hitherto unknown worlds of sensitivity and poetry. It lightens one’s spirits, removing the weight of experience and repetitiveness, and in making this discovery, one gains a second youth. 

Enio Lonardoni challenges the imagination, using the spatula as an instrument to instantly break up or throw into disarray the components of the picture. The result is poetic and, in the blurred incompleteness of the form, forces the viewer to lookfor a different perception of light. The spatula breaks up the colour and we perceive a reassemblage of tones which we also charge with our emotions. Inspired by the techniques of the Impressionists, in his perceptions of well-known city landmarks, Lonardoni introduces the element of the fragility of the moment. Verona, with its “magic angles”, then becomes the subject  of major interest, offering the viewer the opportunity to seize the countless moments of this city.”

April 2006     NADIA MELOTTI


Sincere congratulations to Enio for his love of  nature  and for his candid use for colour…”

GINO OF MEZZANE – (PAINTER)


 “Lonardoni’s style in spontaneous, fresh, immediate  with warm  and luminous  shades that express pleasant chromatic sensations.In this drawings colour prevails, indeed, togeter with  light, it gives his painting substance. Showing a distinct  bent  for  landscape painting, Lonardoni manages to illuminate angles  and render apparently insignificant  foreshortenings charming, thereby demonstrating not  only an innate artistic vein, but also  maturity  in his choice of colour and perspective…” 

July, 2007                            GIAMPAOLO BRUSSOLO – (PAINTER)